Relazione di Mons. Josef ROSENAST Generalvikar San Gallo
II RELAZIONE
Mons. Josef ROSENAST Generalvikar San Gallo
Gruppi – Associazioni – Movimenti …
nei rapporti con le chiese locali nelle diocesi della Svizzera – Esperienze
(Schaffhausen, 30 Aprile 2011)
Premessa
In un modo un po’ sconsiderato e veloce ho dato a Don Ennio la conferma per una Relazione davanti a questo popolo competente. Sta di fatto che il mio sì, deriva da una grande stima che nutro nei confronti di Don Ennio e nei confronti di quello che ho potuto conoscere attraverso alcuni giovani del Movimento Apostolico.
Se oggi faccio questa Relazione sui “Movimenti Cattolici”, non lo faccio perché sono un esperto di nuove Comunità e Movimenti. Non esigo neanche, di conoscere la situazione a questo proposito in tutte le Diocesi svizzere. Sono piuttosto delle indicazioni che ho potuto elaborare attraverso uno studio personale della materia, accostato da esperienze personali e alimentate dalla convinzione, che certe Comunità e Movimenti rendono per la chiesa in generale ed in un modo particolare per la chiesa svizzera un contributo prezioso per la vitalità della chiesa come comunità di fede. Pero è anche importante osservare un paio di principi, per orientarsi in modo responsabile nel bosco delle “proposte di salvezza” che tante volte sono difficili da capire. Per questo motivo mi riferirò soprattutto alle Comunità e Movimenti che si trovano all’interno della chiesa cattolica.
Chiesa e cattolicità oggi
In un’intervista dice papa Benedetto XVI sulla domanda:
Non si potrebbe dire, che dopo 2000 anni il cristianesimo si è esaurito, come si sono esaurite altre grandi culture nella storia della civilizzazione?
“Oggi il cristianesimo evolve una nuova creatività. Per esempio in Brasile, c’è una grande crescita delle sette… Però ci sono anche altre nascite di associazioni cattoliche, una dinamica di nuovi movimenti…, giovani persone che sono prese dall’entusiasmo, di aver riconosciuto Cristo come il figlio di Dio e vogliono portarlo nel mondo. L’entusiasmo lo si riconosce nella forza dei vari rinnovamenti e della nuova vita. Meno evidente ma comunque inconfondibile anche da noi nell’occidente c’è una proliferazione di nuove iniziative cattoliche, le quali non sono comandate da una burocrazia… Questa iniziative vengono dall’interno, dalla gioia di persone giovani. E la vitalità, senza la quale nemmeno le altre cose potrebbero permanere.”
Nel suo discorso in occasione dell’incontro di pentecoste 2006 il Papa Benedetto descrive i nuovi movimenti come “una scuola della libertà”. Mostrava in che cosa consiste la vera vita e la vera libertà dei figli di Dio, per accentuare il terzo dono dello Spirito di Gesù Cristo, l’unità.
Il termine “movimenti”
Nessuna stagione è più adatta per riflettere sui movimenti che la primavera. Il termine può avere tanti significati. Può intendere: Erigere o eliminare un ostacolo – procurarsi un accesso – sistemare un inizio nuovo. Questi rinnovamenti hanno una dimensione religiosa – perché nulla è così forte come la vita, perché tengono la vita in movimento.
Secondo „Katholische Bewegungen und Lebensgemeinschaften in der Deutschschweiz“ (“Movimenti cattolici e comunità di vita”) (www.katholischebewegungen.ch) i movimenti vengono definiti così:
I nuovi movimenti e comunità di vita ecclesiale sono dei germogli sacri nella chiesa cattolica del novecento, nel quale i cattolici cercano di vivere oggi insieme il vangelo per ravvivare la propria esistenza, la chiesa ed il mondo. Si differenziano per vari punti chiave, i quali li trovano nel vangelo e nel bisogno del nostro tempo…
I nuovi movimenti ecclesiali non vogliono in primo luogo essere associazioni con un’appartenenza fissa, ma piuttosto uno spunto operato dallo Spirito, il quale può muovere tutti gli uomini.
In ciò vedo un punto molto importante e decisivo: I movimenti sono delle nuove forme di cammino all’INTERNO della chiesa cattolica e stanno a servizio della rispettiva chiesa locale.
Per questo alcuni “movimenti” sono combattuti dalla chiesa per le tendenze settarie ed interpretazioni troppo radicali della dottrina. La stessa esperienza l’ho vissuta, quando un gruppo di un movimento del genere si è stabilito accanto ad una chiesa cattolica, ma che non si è prodigata in nessun modo all’interno della parrocchia, e di quale i membri si sono sempre scusati con impegni per il loro gruppo.
Secondo Papa Benedetto XVI c’è la “forma principale della vita ecclesiale, nella quale si esprime la continuità; e ci sono sempre nuovi “irrompimenti” dello Spirito Santo che rendono nuova questa struttura. Questo però non accade quasi mai senza dolori o conflitti.”
La varietà dei nuovi movimenti
Anche l’arcivescovo di Vienna Cardinale Christoph Schönborn si sente molto legato ai cosiddetti “movimenti neo sacri” e li ha qualificati come “scuola di vita” e “scuola di discepolato” nella tradizione della stretta cerchia intorno al fondatore Gesù Cristo. Negli ultimi decenni è sorta una pienezza di nuovi movimenti ecclesiali. Tutti questi gruppi devono essere visti come risposta alle mancanze del nostro tempo. La lista seguente di tali movimenti e comunità viene registrata per la svizzera tedesca https://www.katholischebewegungen.ch/index.php?&na=2,0,0,0,d:
Adoray
Arche
Bibelgruppe Immanuel
Emmaus-Gemeinschaft Abbé Pierre
Cursillo
Erneuerung aus dem Geiste Gottes (Charismatische Erneuerung)
Fokolar-Bewegung
Franziskanische Gemeinschaft
Junge Franziskanische Gemeinschaft
Gemeinschaft Chemin Neuf
Gemeinschaft christlichen Lebens GCL
Gemeinschaft der Seligpreisungen
Gemeinschaft Sant’Egidio
Gemeinschaft des hl. Franz von Sales
Jugend 2000
Marriage Encounter
Mütter beten
Renouveau charismatique de la Suisse Romande
Schönstatt Bewegung
Ancora altri gruppi che si presentano da sé, si trovano nel manuale “Nuovi gruppi nel cattolicismo svizzero” 2004.
I movimenti nella vita della parrocchia
Di diversi movimenti e nuovi movimenti ecclesiali conosco la grande importanza che hanno per la vita della parrocchia. Perché in tanti luoghi siamo in una situazione simile, come la trovò il monaco iroscozzese Gallus intorno all’anno 612, quando venne con Kolumban e i suoi compagni nella zona di S. Gallo. Sembrava che la fede cristiana era diventata deperita e che i cristiani erano diventati indifferenti alla fede stessa. Una nuova evangelizzazione era vitale.
In un modo analogo credo che l’uomo del 2000 abbia bisogno di nuovi impulsi, per “rinnovare e ravvivare nuovamente la fede”, come l’ha detto San Vincenzo Pallotti (1795-1850), il quale è il fondatore della comunità (SAC), alla quale appartengo io stesso. Però non basta soltanto che questo succeda in una religione di stato che per una maggior parte di “cristiani anonimi” non appare o non più o troppo poco attraente. Perciò Vincenzo Pallotti ci teneva molto che ogni uomo diventasse un apostolo, tutti uomini e donne, bambini e adolescenti. Ed era la sua convinzione che tante cose possono essere fatte bene solo quando non si lavora da soli ma insieme, in comunione. Le nuove comunità e i movimenti hanno riconosciuto proprio questo principio. Nonostante la loro adesione ad una certa teologia, l’essere legati a certe case o a specifici libri e persone, devono lo stesso cercare la collaborazione con altri movimenti e soprattutto con la chiesa locale, nella gioia della varietà della vita ecclesiale. Le parrocchie sono sempre luoghi dove possono venire tutti. E spesso è proprio la rinuncia di una specifica spiritualità che permette a tanti di sentirsi più o meno al loro agio. Le proposte in una società pluralistica devono sempre essere adeguatamente varie. Perciò spesso nascono conflitti laddove i movimenti vivendo la loro spiritualità secondo la tradizione della chiesa cattolica, inevitabilmente creano tensione con quelli che sono gli orientamenti delle parrocchie attente ai segni dei tempi. Però proprio con queste accentuazioni differenti i movimenti e le parrocchie si devono completare e arricchire!
In un articolo molto interessante e impressionante della Schweizer Kirchen Zeitung (SKZ 19/2002) Thomas Ruckstuhl, il quale allora era il rettore nell’ Konvikt interdiocesano Salesianum a Friburgo, si è dedicato a questa tematica: “Pfarreien und Bewegungen: Vom Nebeneinander zum Miteinander”.
I movimenti nella diocesi di S. Gallo
Sulla richiesta di Michele M. M. Guerra, il delegato della UCDL Unione Confraternite Diocesi di Lugano, il referente ufficiale della nostra diocesi ha lanciato un inchiesta circa le congregazioni e movimenti simili nelle parrocchie. Circa un terzo delle parrocchie ha reagito con i risultati seguenti:
1) Le congregazioni tradizionali e le associazioni per la cura d’anime sono quasi tutte scomparse.
2) Un valore simile si trova da alquanti cori parrocchiali e gruppi francescani.
3) Nel campo visivo ci sono soprattutto i gruppi di preghiera e i gruppi della lettura della bibbia.
4) In alcune parrocchie si sente l’influenza del movimenti di Schönstatt, e alcune parrocchie hanno un legame con il movimento dei focolarini.
5) Nel Rheintal si mostra una tendenza tra i credenti cattolici di partecipare ad organizzazione non-cattoliche, sia nelle chiese libere evangeliche o soprattutto nel movimento della comunità di Pio. In altre regioni della diocesi ci sono poche singole persone, che altrettanto mantengono tali collegamenti.
Le prime esperienze con persone del movimento apostolico
Un contatto primo contatto in occasione della MCI Rorschach senza conoscenza del movimento apostolico (MA).
Primo incontro con Don Ennio Carioti.
La festa del mandato 2010 e 2011 con la MCI a Rorschach.
Discussione con giovani adulti nell’ordinariato di S. Gallo.
Commenti finali
Spesso, quando chiedevo dell’esperienza di movimenti, ho ricevuto la risposta: Sì, ci sono certi gruppi religiosi, i quali però non hanno niente a che fare con le parrocchie. Dall’altra parte però i movimenti vengono registrati positivamente in quei luoghi, dove i membri si adoperano nella parrocchia. Proprio lì si vede anche una vita parrocchiale molto vivace.
Perciò, per noi come diocesi è di un’importanza grande, quanto ci riusciamo che i gli addetti alla pastorale, per esempio il consiglio pastorale insieme ai membri dei movimenti progettano e fanno un cammino di fede.
La situazione della nostra chiesa qui ed oggi ci dice che non soltanto deve essere mosso qualcosa o quelli che non credono o stanno cercando, ma che piuttosto si deve muovere ogni cristiano credente per poter dare in un modo convinto e convincente una testimonianza della sua fede.